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- 12.05.2025
Experience Research: la fase zero per costruire prodotti Market-Fit
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Il cinema ha sempre rappresentato un connubio tra arte e tecnologia, e con esso si è evoluto anche il modo con cui (si) comunica. In questo articolo ti portiamo alla scoperta di un'evoluzione ancora viva e sempre più digitale.

Nel 1895, i fratelli Lumière diedero vita al cinema come innovazione tecnica, con filmati brevi che riprendevano scene quotidiane, come l’arrivo di un treno. In questa fase iniziale, la promozione avveniva attraverso locandine illustrate a mano, spesso ricche di colori vivaci e caratteri tipografici imponenti, più orientate a evocare emozioni che a raccontare la trama.
Con l’arrivo del sonoro nel 1927 e l’introduzione del Technicolor, il cinema si trasformò da semplice esperimento tecnico a forma d’intrattenimento globale. Le pellicole diventarono più complesse e coinvolgenti, con attori riconoscibili e storie avvincenti. Anche la comunicazione cambiò: le locandine iniziarono a mettere in evidenza i volti degli attori, come nel celebre manifesto di Casablanca (1942), che univa pittura e fotografia per sintetizzare il dramma romantico del film.
Con la diffusione della TV, il marketing cinematografico cambiò ulteriormente. I trailer iniziarono a essere trasmessi in televisione, diventando più dinamici grazie a montaggi rapidi, musiche drammatiche e voci narranti epiche. Star Wars (1977) rivoluzionò il concetto di marketing cinematografico, mentre Alien (1979) introdusse l’uso delle tagline: “In space no one can hear you scream”. Tutto questo porta alla trasformazione dei film in veri e propri brand.

L’avvento di internet e della CGI (Computer-Generated Imagery) negli anni ‘90 rese la comunicazione cinematografica ancora più immersiva.
Terminator 2: Judgment Day (1991) segnò il primo utilizzo della CGI fotorealistica per un personaggio principale, il T-1000, mentre Jurassic Park (1993) fu il primo film in cui la computer grafica venne impiegata per creare creature realistiche in movimento.
Le locandine adottarono un’impostazione fotografica, con i nomi di registi e attori ben in evidenza, mentre i teaser trailer iniziarono a diffondersi, offrendo brevi anteprime mesi prima dell’uscita del film.
Ad oggi sono veramente tanti gli strumenti a disposizione dell’industria cinematografica, in particolare l’AI, specialmente utilizzata nella produzione: cortometraggi scritti interamente da un’AI, ringiovanimento di attori tramite deepfake, creazione di scenari ed effetti speciali senza necessità di riprese fisiche.
Anche i trailer si sono evoluti: il montaggio è sempre più adrenalinico, con musica epica, citazioni emozionali, mentre vengono rilasciate diverse versioni nel corso dei mesi, mantenendo alto l’hype.
Le locandine odierne presentano delle composizioni simmetriche, con colori saturi e ben contrastati. Nel caso dei blockbuster, spesso soffrono della floating head syndrome, ossia la disposizione piramidale dei volti degli attori, resa celebre dai film Marvel.
Parallelamente, i social media sono diventati essenziali per la promozione cinematografica, con meme e UGC, che amplificano la visibilità dei film. Un esempio è Barbenheimer, il fenomeno nato dal confronto tra Barbie e Oppenheimer, entrambi usciti il 21 luglio 2023: gli utenti hanno creato mash-up e meme che mescolavano le estetiche dei due film, contribuendo alla promozione virale di entrambe le pellicole.

Se un tempo bastavano locandine disegnate a mano per incuriosire il pubblico, oggi la promozione è un mix di strategie digitali, meme virali e contenuti interattivi pensati per stimolare l’engagement in ogni fase del ciclo di vita del film.
Con l’AI, la realtà aumentata e il metaverso all’orizzonte, il futuro della promozione cinematografica sarà sempre più interattivo e personalizzato, portando il pubblico a non essere solo spettatore, ma parte integrante del racconto.
Il cinema continua a reinventarsi, e con esso il modo di raccontarlo. Perché, alla fine, non si tratta solo di promuovere un film, ma di creare un universo in cui il pubblico possa immergersi ancora prima che si spengano le luci in sala.
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