Una lezione di Tipografia da Jonathan Hoefler

Parole
Federico Diana
Immagini
Corinna Stacchini
Tempo di lettura
5

Negozi vintage, orologi d’epoca e vecchie insegne.

L

Gli amanti del design avranno già sentito parlare della serie Netflix “Abstract: The Art Of Design” creata dall’ex direttore di Wired USA.
La serie racconta in ogni puntata una specifica tematica. A noi è piaciuto particolarmente l’episodio sul design tipografico con Jonathan Hoefler, fondatore di Hoefler & Co, uno dei nomi più influenti del settore. Con questo articolo vogliamo introdurvi al mondo della tipografia analizzando tutti gli aspetti che ci hanno colpito del lavoro di Hoefler cercando di utilizzare i suoi consigli nella vita da designer “di tutti i giorni”. 

L’illusione è il cardine fondamentale della tipografia

Il principio che passa fin dall’inizio dell’episodio è che la tipografia utilizza diversi espedienti per illudere il lettore. 

"Type design is sleight of hand"

Se cercate anche un solo motivo per vedere questo episodio di Abstract, potete prendere in considerazione questo: ci sono 3 brevi sequenze che illustrano chiaramente cosa rende interessante e misteriosa la disciplina del type design. Tre lezioncine per capire che le illusioni ottiche sono alla base delle lettere che vediamo, scriviamo, consumiamo tutti i giorni.

Overshoot

Il type design è una battaglia di illusioni, convinciamo l'occhio a vedere le cose chiaramente introducendo tante distorsioni: modellare non ciò che vediamo, ma ciò che pensiamo di vedere.

La prima magia di cui parleremo è l’overshoot, ovvero, far apparire tutte le lettere della stessa altezza significa disegnare i caratteri tondi in modo che siano più alti di quelli quadrati. In questo modo contrastiamo la nostra tendenza a vedere i cerchi come più piccoli dei quadrati.

Balance

Un'altra cosa che giudichiamo in modo scorretto è l'equilibrio in prospettiva. Questo potrebbe essere un vestigio di come gli umani si sono evoluti per elaborare l'ambiente fisico, riconoscendo intuitivamente gli oggetti distanti come più piccoli di quelli vicini. Applicato alla tipografia, significa che per far apparire una lettera come la B equilibrata, è necessario disegnarla in modo che la parte tonda superiore sia più piccola della parte tonda inferiore.

Contrast

La semplice lettera T nasconde uno dei grandi paradossi della tipografia: le linee appaiono più spesse se orientate orizzontalmente che verticalmente. Questa proprietà si chiama "contrasto". Per creare lettere che sembrino avere un peso costante, un type designer farà in modo che i tratti verticali siano più spessi di quelli orizzontali.

Comunicare con le forme dei caratteri.

Da designer non puoi fare a meno di notare il testo progettato da qualcuno. Le parole hanno questo potere: se sai leggere non puoi non leggere quello che dicono. Potresti non cogliere tutti i significati impliciti a cui si riferiscono, ma darai comunque un significato alle forme che vedi.

Un testo scritto in Helvetica o Comic Sans comunicherà una suggestione, un sentimento a chi lo legge.

hoefler- erik spiekermann - carattere del lettering-grid

Quello che ciascun lettore riceve dipende dal suo grado di immersione nel contesto linguistico/culturale in cui quel testo vive.

Gli occhi di un designer vedranno qualcosa scritto in Comic Sans in modo diverso da quelli di un non-designer o da quelli di un bambino.

"It's not about creating letters but systems of things."

Il commento interessante di Jonathan Hoefler è che se prima vivevamo in un’epoca in cui solo i type designer potevano intendersi degli alfabeti usati per la stampa (type designer = freak), adesso siamo passati a un'epoca in cui con la digitalizzazione tutti hanno dovuto fare i conti con i font messi a disposizione dal proprio computer (you can't not choose a font).

Fino ad arrivare al momento in cui i font fanno parte dei meme e tutti hanno un'opinione sul loro font preferito e su quanto sia brutto il Papyrus ad esempio.

Il percorso dietro ad un singolo font.

Infine, una delle cose più interessanti di cui parla l’episodio è tutto il percorso che c’è alla base della creazione di un font, mesi di studi e ricerca spesi, e altrettanti mesi di progettazione/realizzazione. Tutte per un singolo carattere tipografico. Hoefler si ritrova a studiare vecchie insegne, orologi antichi e documenti in biblioteca per andare a cercare ispirazioni sufficienti a creare un unico font.

"To be a typeface designer is like a designer of a colour of paint. We are not painting the houses, we are supplying the colour."

Come dice Jonathan Hoefler il type designer lavora con una materia prima molto aperta a interpretazioni. Progettare nuovi font è come disegnare nuovi blocchi per costruire cose visuali nel mondo, quindi nuovi strumenti per far avanzare la cultura visiva mondiale.

I font quindi sono ovunque, ci circondano, con un solo sguardo in ufficio o per strada possiamo notarne a decine, tutti diversi, tutti per uno scopo preciso. Ogni font è stato creato da qualcuno, che ha studiato (spesso) a lungo per crearlo, per dare vita al giusto bilanciamento di forme e dimensioni.

Questa puntata di Abstract è consigliata a chi vuole approfondire una piccola parte di questo mondo, per capire il lungo ed elaborato processo che sta dietro ad ogni singolo font che ha fatto la storia della tipografia.

A me personalmente, è piaciuta veramente un sacco perché da uno spunto in più per capire veramente il design in una delle sue forme più tecniche, ovvero la tipografia, spero piaccia anche a voi. 

Fonti:
Typography.com

Stop Stealing Sheep & Find Out How Type Works

Netflix “Abstract: The Art Of Design

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Federico Diana

Digital Marketing Specialist

La mia persona è come il mio comodino: quando va bene ci sono 4-5 libri in ordine sparso con nessuna relazione gli uni con gli altri, né di genere, né di lingua, né di autore. Sono il riflesso dei personaggi che creo nei videogiochi. ...