Cosa significa Bufu?
La parola BUFU deriva dallo slang americano e ha principalmente due significati: By Us Fuck U (per quanto ci riguarda, ‘fanculo) e BUtt FUcker (che non descriverò in quanto troppo scurrile). I nostri amici della Dark Polo Gang hanno però attribuito a questa sigla un senso totalmente diverso, ovvero la usano per appellare qualcuno come “ridicolo” e/o “stronzo”.
Chi sono i Dark Polo Gang?
I DPG sono quattro ragazzi Arturo Bruni, Nicolò Rapisarda, Dylan Thomas Cerulli e Umberto Violo. Sono amici d’infanzia e sono cresciuti nei quartieri benestanti di Roma. Ma il punto importante è: cosa li ha resi famosi? Cercherò di rispondere brevemente.
Etichetta indipendente, marcata autoironia e critica al rap moderno, questi sono gli ingredienti che hanno portato al successo questo gruppo di giovani nato nel 2014.
La trap dei DPG.
La trap è un sottogenere musicale dell’hip-pop in quanto ne riprende in parte le sonorità, come il ritmo tipico delle drum machine e in parte riprende sonorità della dubstep come kick pesanti e bassi molto distorti.
Nei loro testi i Dark Polo Gang criticano il Rap moderno, in quanto all’inizio aveva un’impronta indipendente e ribelle, per distiguersi dalla massa; oggi sembra essere diventato parte integrante del Pop e della musica commerciale, perdendo completamente il senso iniziale del movimento musicale.
Per tirare le somme.
Come sappiamo la lingua è un fiume in continua evoluzione, ogni minima moda, modo di dire o influenza culturale può deviare il corso di questo fiume e farlo sfociare in una parola nuova o in un uso differente di un determinato vocabolo. Chiunque abbia fatto parte di un gruppo affiatato, come una squadra, compagni di scuola, amici d’infanzia o colleghi di lavoro, avrà notato sicuramente che all’interno di un gruppo si crea una subcultura dove modi di dire e parole nuove sono all’ordine del giorno.
Questo è un po’ quello che la Trap sta facendo all’Italia, nel momento in cui queste parole nuove e questi modi di dire si trasmettono ad un numero non indifferente di persone, non si parla più di parole inventate ma di parole nuove.