Quando un brand "perde" se stesso: un caso studio di semantic recovery

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Deborah Trizio
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Lisa Vitaloni
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8

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Google non è solo un motore di ricerca, è un detective digitale.

Immaginate di entrare in farmacia chiedendo "Dicloreum" e che il farmacista vi risponda mostrandovi scarpe da ginnastica e programmi di allenamento. Assurdo, vero? Eppure, questo è esattamente quello che è successo al brand Dicloreum topico nel mondo digitale: a gennaio 2024, cercando il nome di questa linea di prodotti antinfiammatori cutanei, Google restituiva tutto tranne... Dicloreum stesso.

La keyword di brand era completamente scomparsa dalle SERP. Non in decima pagina. Scomparsa.

Keywork Dicloreum scomparsa in SERP

La situazione del traffico per le parole chiave di brand nel gennaio 2024

 

Risultati ricerca Dicloreum gennaio 2024

Grafico delle parole chiave "Dicloreum" posizionate. Gennaio 2024: niente più posizionamenti di brand dopo un lento declino in atto dal settembre 2023

Il paradosso dei 800 link: quando la quantità diventa veleno

Nel 2023, il sito aveva subito una migrazione. I due siti preesistenti: il magazine sempreattivi.it e prodotti-di-automedicazione.it erano confluiti in dicloreum.it. La migrazione del magazine "SempreAttivi.it" verso il sito principale aveva trasferito oltre 800 backlink tutti orientati al mondo dello sport. Un patrimonio di autorità apparentemente prezioso che si è rivelato un cavallo di Troia digitale.

Google non si limita a contare i link: li interpreta. Ogni backlink racconta una storia, ogni anchor text dichiara un'intenzione, ogni contenuto collegato disegna un pezzo del puzzle che l'algoritmo usa per capire chi sei davvero.

E così, il sito di un farmaco antinfiammatorio si è ritrovato catalogato come portale sportivo, con le keyword principali che erano diventate:

  • "arti marziali elenco" (1.973 clic)
  • "hydrobike benefici" (452 clic)
  • "pettorali alti a casa" (807 clic)


Il rumore aveva sovrastato il segnale del brand.

Traffico per cluster

Traffico del sito a gennaio 2024 diviso in cluster semantici

L'arte del comeback: quando SEO diventa strategia di comunicazione

"Non si tratta di conquistare posizioni, ma di riconquistare la propria voce"

La strategia di recovery non poteva essere un semplice "facciamo più link building". Serviva un approccio chirurgico: comprendere come Google costruisce le sue interpretazioni, identificare i segnali che stavano confondendo l'algoritmo, e orchestrare una comunicazione digitale coerente.

Prima mossa: decodificare il caos

L'analisi ha rivelato che Google stava vivendo una vera e propria crisi interpretativa. Il sito riceveva segnali contrastanti:

  • Link da portali sportivi con anchor text come "allenamento" e "fitness".
  • Contenuti interni che parlavano di antinfiammatori e farmaci.
  • Un profilo backlink che gridava "sport" mentre le pagine prodotto sussurravano "salute".

Seconda mossa: la link building come narrazione

Non bastava ottenere link: servivano link che raccontassero la storia giusta. Sono stati pubblicati 23 guest post su portali healthcare, ognuno costruito come un piccolo messaggio verso Google:

"Questo sito parla di farmaci, è autorevole in ambito medico, merita fiducia nel settore antinfiammatori"

Collaborazioni strategiche con testate come "Healthy The Wom" hanno creato ponti tra il brand e il suo contesto naturale, trasformando ogni link in un voto di fiducia tematica.

Terza mossa: il digital decluttering

Il vecchio dominio SempreAttivi.it continuava a confondere le acque, apparendo ancora nelle SERP nonostante i redirect. Era come se il fantasma digitale del magazine sportivo perseguitasse l'identità farmaceutica del brand.

La soluzione? Un lavoro certosino di correzione sistematica: contattare 343 domini per far aggiornare i link, trasformando ogni correzione in un piccolo atto di chiarificazione. Abbiamo anche cambiato e corretto i redirect: le pagine che non esistevano più sono state messe in 410 e non più reindirizzate genericamente alla pagina di listing del blog.

Digital Decluttering per Dicloreum

Lista dei backlink del sito a gennaio 24. 870 redirect da sempreattivi.it, il magazine sportivo.

Il momento della svolta: quando tutto si incastra

Agosto 2024. Il Google Core Update di Ferragosto cambia le regole del gioco, premiando siti specializzati e penalizzando contenuti generici. È il momento perfetto: tutti i segnali costruiti nei mesi precedenti trovano terreno fertile.

L'algoritmo, ora più sensibile alla coerenza tematica, inizia finalmente a riconoscere Dicloreum per quello che è: un brand farmaceutico con expertise nel settore antinfiammatori.

Il risultato?

  • Agosto: ingresso in TOP 10 per "Dicloreum"
  • Ottobre: consolidamento in TOP 3
  • Fine anno: +36% di traffico organico YoY

Ma soprattutto, un cambio qualitativo radicale: dal traffico rumoroso del fitness al traffico rilevante del farmaceutico.

Aumento coerenza tematica parola chiave Dicloreum

Stesso grafico che mostra le parole chiave "dicloreum" posizionate.
A ottobre 2024 siamo di nuovo in TOP 3

I numeri di una rinascita (che parlano di strategia, non di fortuna)

Le metriche raccontano una storia di recupero pianificato:

  • Authority Score: +57.1% (da 21 a 33)
  • Keyword brand "dicloreum 150 mg per mal di schiena": +5.470% di clic
  • Coverage potenziale: 69.300 ricerche mensili intercettate su 239.600 disponibili
  • Quality shift: da traffico generico-sportivo a traffico qualificato-farmaceutico

Non è stata solo una questione di numeri, ma di identità ritrovata.

Click per parole chiave di brand

Grafico da aprile 2024 ad aprile 2025 che mostra i click per parole chiave di brand.

Le lezioni di una metamorfosi digitale

1. Google è diventato un interprete

Nell'era dell'AI, l'algoritmo non conta più solo link e keyword: legge contesti. Ogni elemento del tuo ecosistema digitale contribuisce a costruire la tua identità agli occhi di Google.

2. La coerenza batte la quantità

800 link "sbagliati" possono fare più danni di 50 link "giusti". La pertinenza tematica è diventata più importante del volume.

3. Il timing è (ancora) tutto

Saper cavalcare i cambiamenti algoritmici trasforma una strategia SEO in una strategia di posizionamento competitivo.

4. Brand identity e digital identity devono parlare la stessa lingua

Non puoi essere una cosa offline e un'altra online. Google premia chi mantiene coerenza narrativa su tutti i canali.

Epilogo: verso una SEO che sa raccontare

Il caso Dicloreum linea topica ci insegna che fare SEO nel 2025 significa saper comunicare con chiarezza. Non è mai stato ottimizzare per le macchine, ma oggi più che mai bisogna ottimizzare per le persone e tenere sempre a mente l’approccio SXO.

Ogni link è un voto di fiducia tematica. Ogni contenuto è un pezzo della tua identità digitale. Ogni segnale che invii a Google contribuisce a definire chi sei nel vasto oceano del web.

La riconquista della keyword "Dicloreum" non è stata solo un recovery tecnico: è stata una rinascita, la riaffermazione di un'identità che il rumore digitale aveva offuscato.

E forse, questa è la vera lezione: Nel panorama SEO attuale, l'autorità non si costruisce accumulando segnali casuali, ma orchestrando una comunicazione coerente. Google premia chi sa raccontare la propria storia con precisione, non chi parla più forte.

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Deborah Trizio

SEO Specialist