- Cultura e creatività
- 24.10.2017
5 tecniche per creare un'animazione
Iniziamo una conversazione
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La notte tra il 4 e il 5 marzo 2018 si terrà la cerimonia ufficiale di assegnazione degli Academy Award, conosciuti anche come Premi Oscar, da parte dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Le nomination sono state rivelate il 23 Gennaio e le previsioni sui possibili vincitori tra i film candidati alla statuetta sono piuttosto discorde. Quest'anno più che mai è davvero complicato scegliere un solo vincitore per ogni categoria, ma il nostro intento è quello di riuscire a indovinare il maggior numero possibile di assegnazioni.
Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards outside Ebbing, Missouri) di Martin McDonugh
Un film sugli effetti della violenza e le conseguenze che essa produce. Una profonda riflessione sulla banalità del male e sull'inarrestabile macchina della malvagità che porta gli esseri umani a essere gli ingranaggi di un meccanismo che genera violenza in maniera seriale. Una sceneggiatura dipanata in maniera magistrale, la cui chiave di lettura ci viene offerta in maniera sottile da uno dei personaggi del film, l'unico tra i personaggi a essere puro, innocente e quindi privo di malvagità.
La forma dell'acqua (The shape of water) di Guillermo del Toro
Una storia d'amore impossibile tra un mostro marino e una donna delle pulizie affetta da mutismo. Una rivisitazione in chiave moderna (o per meglio dire post-moderna, visti i continui riferimenti ad altre opere) della favola di Cenerentola in ibridazione con quella de La bella e la bestia. La diversità come elemento da demonizzare negli anni della Guerra Fredda, anni per certi aspetti non tanto dissimili dai nostri. La regia di Guillermo del Toro ci culla durante tutto il film, facendoci immergere in una favola che ci tiene incollati allo schermo dal primo all'ultimo minuto di visione.
L'ora più buia (Darkest Hour) di Joe Wright
La fase di transizione che porta alla fine della Guerra Lampo vista dagli occhi di Sir Winston Churchill e la sua ascesa come primo ministero del Regno Unito. Performance straordinaria dell'attore Gary Oldman, calato alla perfezione nel personaggio di Churchill in perfetta armonia con il metodo stanislavskiano. Una regia giocata tutta su primissimi piani e carrellate che spostano l'attenzione dal totale al volto dei personaggi, inducendo nello spettatore una costante sensazione di ansia in perfetta empatia con la diegesi del film.
The Post di Steven Spielberg
Una guerra mediatica, la stampa contro il potere, il Washington Post e il New York Times contro la Casa Bianca, Richard Nixon contro il popolo americano. Il desecretamento e la pubblicazione di documenti relativi alla falsificazione dei risultati della Guerra in Vietman porterà a una battaglia per difendere l'incontestabile diritto della libertà di stampa e della libertà d'informazione.
Dunkirk di Christopher Nolan
I soldati britannici sono bloccati sulla costa di Dukerque, città portuale francese collegata via mare con il Regno Unito, e la loro evacuazione è necessaria per impedire alla Germania di Hitler di annientare l'esercito britannico e vincere di conseguenza la Guerra Lampo. La sapiente gestione della macchina da presa da parte di Christopher Nolan ci proietterà all'interno della guerra, un'esperienza visiva, sonora e sinestetica che ci farà percepire sulla nostra stessa pelle le terribili sensazioni fisiche e psicologiche dei soldati in battaglia.
Chiamami col tuo nome (Call me by your name) di Luca Guadagnino
<<Chiamami col tuo nome... e io ti chiamerò col mio."
Una storia d'amore impossibile, inaccettabile, indicibile. Un amore vissuto di nascosto, in segreto dagli altri e da se stessi. È l'Italia degli anni '80, periodo storico in cui il rapporto omoerotico non solo è demonizzato, ma è inpensabile e inconcepibile. Gli stimoli, gli impulsi sessuali, il desiderio di un uomo nei confronti di un altro uomo. Provare a distogliere l'attenzione dal proprio (s)oggetto del desiderio sembra essere però un'impresa impossibile e incontenebile per i nostri protagonisti. È la messa in scena dell'amore puro, intenso, suggestivo e tremendamente passionale di due innamorati e del loro percorso verso la congiunzione dei propri reciproci sentimenti. Una profonda riflessione sull'emancipazione dell'omosessualità, riflessione condotta registicamente dal regista italiano Luca Guadagnino.
The disaster artist di James Franco
<<Ah, ah, ah! What a story Mark!>>
Una sceneggiatura surreale, folle, apparentemente sconclusionata, ma di colpo entusiasmante e tremendamente divertente non appena si comprende la traiettoria narrativa della pellicola. È un film dentro al film, la storia che porta due amici a vivere il sogno hollywoodiano e la successiva realizzazione del loro primo lungometraggio indipendente. Tratto da una storia vera, la storia vera di The Room, il film considerato il Quarto Potere dei film brutti, ovvero il film più brutto della storia.
Il filo nascosto (Phantom Thread) di Paul Thomas Anderson
Lo stilista londinese Reynolds Woodcock vive la propria vita in maniera estremamente metodica, con una routine ai limiti dell'ossessivo-compulsivo. L'incontro con Alma stravolgerà gradualmente la sua vita e comprometterà l'impresa di consegnare l'abito di nozze alla principessa d'Inghilterra. È il mondo della moda, quando ancora la moda era relegata ai salotti dell'alta borghesia e non si consumava nelle passerelle delle sfilate trasmesse in mondovisione.
Scappa - Get Out (Get Out) di Jordan Peele
Siamo sinceri, abbiamo pensato tutti la stessa cosa: "Un film horror candidato ai Premi Oscar?"
Il giovane Andre Hayworth si appresta a conoscere i genitori (bianchi) della sua ragazza (bianca) e si imbatte in un contesto in cui i genitori (bianchi) sembrano apparentemente sottomettere la propria servitù (nera). Una serie di cliché da film horror fanno da sfondo a una sceneggiatura piena di traiettorie insensate e sfumature al limite del grottesco. Più che le parvenze di un film sembra avere quelle di un possibile episodio lungo (e brutto) della serie Black Mirror, tentando di delineare in maniera confusa la propria traiettoria. Difficile trovarvi una morale (sempre che ve ne sia una) senza offendere da una parte gli afroamericani e dall'altra gli americani "bianchi". Se l'intento era quello di giocare con gli stereotipi dei film horror: operazione fallita.
Lady Bird di Greta Gerwig
Dispositivi elettronici di cotrollo di massa, religione, omosessualità ghettizata, povertà, differenza sociale, dualismo chiesa-teatro, depressione, capitalismo, denaro, femminismo, teorrismo, guerra, epistassi, rapporto madre-figlia, la prima volta, la prima sbornia, i 18 anni, la patente, il college. Se vi siete riconosciuti in almeno uno di questo temi: complimenti, anche voi siete stati adolescenti, e per giunta lo siete stati in un periodo storico non proprio roseo.
Siamo nella California del sud, in un'America post 11 Settebre [2001] in cui l'unica cosa interessante per Christine "Lady Bird" sembra essere il fatto che il 2002 sia un anno palindromo. E come non essere d'acordo con lei; in effetti le tematiche di cui sopra fanno da sfondo a una nazione in cui vige un terribile sistema gerarchico basato sul denaro, sistema da cui Lady Bird cercherà di liberarsi spiccando il volo come un uccello libero di muoversi sopra i cieli del mondo.
Call Me by Your Name
Phantom Thread
Get Out
Darkest Hour
Roman J. Israel, Esq.
The Florida Project
Three Billboards outside Ebbing, Missouri
The Shape of Water
All the Money in the World
Three Billboards outside Ebbing, Missouri
The Shape of Water
Three Billboards outside Ebbing, Missouri
I, Tonya
Lady Bird
The Post
Mudbound
I, Tonya
Phantom Thread
Lady Bird
The Shape of Water
Tom McGrath and Ramsey Naito
Nora Twomey and Anthony Leo
Lee Unkrich and Darla K. Anderson
Carlos Saldanha and Lori Forte
Dorota Kobiela, Hugh Welchman and Ivan Mactaggart
Roger A. Deakins
Bruno Delbonnel
Hoyte van Hoytema
Rachel Morrison
Dan Laustsen
Jacqueline Durran
Jacqueline Durran
Mark Bridges
Luis Sequeira
Consolata Boyle
Christopher Nolan
Jordan Peele
Greta Gerwig
Paul Thomas Anderson
Guillermo del Toro
Steve James, Mark Mitten and Julie Goldman
Agnès Varda, JR and Rosalie Varda
Bryan Fogel and Dan Cogan
Feras Fayyad, Kareem Abeed and Søren Steen Jespersen
Yance Ford and Joslyn Barnes
Laura Checkoway and Thomas Lee Wright
Frank Stiefel
Elaine McMillion Sheldon and Kerrin Sheldon
Thomas Lennon
Kate Davis and David Heilbroner
Paul Machliss and Jonathan Amos
Lee Smith
Tatiana S. Riegel
Sidney Wolinsky
Jon Gregory
Chile
Lebanon
Russia
Hungary
Sweden
Kazuhiro Tsuji, David Malinowski and Lucy Sibbick
Daniel Phillips and Lou Sheppard
Arjen Tuiten
Hans Zimmer
Jonny Greenwood
Alexandre Desplat
John Williams
Carter Burwell
from Mudbound; Music and Lyric by Mary J. Blige, Raphael Saadiq and Taura Stinson
from Call Me by Your Name; Music and Lyric by Sufjan Stevens
from Coco; Music and Lyric by Kristen Anderson-Lopez and Robert Lopez
from Marshall; Music by Diane Warren; Lyric by Lonnie R. Lynn and Diane Warren
from The Greatest Showman; Music and Lyric by Benj Pasek and Justin Paul
Production Design: Sarah Greenwood; Set Decoration: Katie Spencer
Production Design: Dennis Gassner; Set Decoration: Alessandra Querzola
Production Design: Sarah Greenwood; Set Decoration: Katie Spencer
Production Design: Nathan Crowley; Set Decoration: Gary Fettis
Production Design: Paul Denham Austerberry; Set Decoration: Shane Vieau and Jeffrey A. Melvin
Glen Keane and Kobe Bryant
Victor Caire and Gabriel Grapperon
Dave Mullins and Dana Murray
Max Porter and Ru Kuwahata
Jakob Schuh and Jan Lachauer
Reed Van Dyk
Derin Seale and Josh Lawson
Kevin Wilson, Jr.
Chris Overton and Rachel Shenton
Katja Benrath and Tobias Rosen
Julian Slater
Mark Mangini and Theo Green
Richard King and Alex Gibson
Nathan Robitaille and Nelson Ferreira
Matthew Wood and Ren Klyce
Julian Slater, Tim Cavagin and Mary H. Ellis
Ron Bartlett, Doug Hemphill and Mac Ruth
Gregg Landaker, Gary A. Rizzo and Mark Weingarten
Christian Cooke, Brad Zoern and Glen Gauthier
David Parker, Michael Semanick, Ren Klyce and Stuart Wilson
John Nelson, Gerd Nefzer, Paul Lambert and Richard R. Hoover
Christopher Townsend, Guy Williams, Jonathan Fawkner and Dan Sudick
Stephen Rosenbaum, Jeff White, Scott Benza and Mike Meinardus
Ben Morris, Mike Mulholland, Neal Scanlan and Chris Corbould
Joe Letteri, Daniel Barrett, Dan Lemmon and Joel Whist
Screenplay by James Ivory
Screenplay by Scott Neustadter & Michael H. Weber
Screenplay by Scott Frank & James Mangold and Michael Green; Story by James Mangold
Written for the screen by Aaron Sorkin
Screenplay by Virgil Williams and Dee Rees
Written by Emily V. Gordon & Kumail Nanjiani
Written by Jordan Peele
Written by Greta Gerwig
Screenplay by Guillermo del Toro & Vanessa Taylor; Story by Guillermo del Toro
Written by Martin McDonagh
Peter Spears, Luca Guadagnino, Emilie Georges and Marco Morabito, Producers
Tim Bevan, Eric Fellner, Lisa Bruce, Anthony McCarten and Douglas Urbanski, Producers
Emma Thomas and Christopher Nolan, Producers
Sean McKittrick, Jason Blum, Edward H. Hamm Jr. and Jordan Peele, Producers
Scott Rudin, Eli Bush and Evelyn O'Neill, Producers
JoAnne Sellar, Paul Thomas Anderson, Megan Ellison and Daniel Lupi, Producers
Amy Pascal, Steven Spielberg and Kristie Macosko Krieger, Producers
Guillermo del Toro and J. Miles Dale, Producers
Graham Broadbent, Pete Czernin and Martin McDonagh, Producers
Si prospetta una Notte degli Oscar da mozzare il fiato, cerimonia tra l'altro in contemporanea con lo scrutinio dei voti delle Elezioni politiche italiane. Insomma, sarà una notte piuttosto intensa per chi vorrà viverla da sveglio davanti alla televisione e/o collegato ai vari social network. E quindi che vinca (il film) migliore. Una cosa però è certa: almeno questa volta, sicuramente, non può vincere La La Land.
Resoconto: 17/24 indovinati
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