Brighton SEO 2021: i nostri appunti

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Susanna Naldi
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Michael Reali
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Ecco un racconto dell'ultima edizione della rassegna sulla SEO

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Dopo aver partecipato all'edizione del 2019, rieccoci per un resoconto fresco fresco della sessione primaverile di BrightonSEO, una delle più importanti rassegne digital a livello mondiale con tanti speech e interventi interessanti in tema Search Engine Optimization e non solo. Tutte le sessioni sono state online per ovvie ragioni ed è inutile dire che questa formula, seppur funzionale e pratica, snatura il senso dell’evento stesso che, oltre ad essere quello formativo, è anche quello di conoscere persone, fare network e condividere esperienze. 

Sperando di poter presto tornare a partecipare ad eventi dal vivo, ecco quello che mi sono portata a casa da questa full immersion sulla SEO!

BrightonSEO 2021: gli hot topics affrontati

Tra i vari interventi ci sono state delle tematiche ricorrenti e interconnesse tra loro. Ecco le principali. 

  • Scansione e indicizzabilità
  • Le potenzialità dello strumento DevTools di Chrome

Scansione e indicizzabilità

Google non ha risorse infinite e, anche in un’ottica di web più sostenibile, è importante prestare attenzione al numero delle pagine del nostro sito web, a come vengono scansionate da GoogleBot e, soprattutto, alla loro indicizzabilità. Ragionare in ottica di qualità, più che di quantità è sempre meglio: questo è quello che è emerso da 3 interessanti speech tenuti da Areej Abuali, Csaba Szabo e Tomek Rudzki. 

La mitica Areej, paladina delle donne SEO Specialist, ha condiviso un progetto sul quale ha lavorato e il suo metodo per identificare le pagine fondamentali da indicizzare. Il trucco è individuare la KPI più importante da misurare, molto probabilmente i lead organici o i ricavi. Sulla base di questa KPI domandarsi quali sono le pagine che portano più o meno valore. In quest’ottica è facile comprendere che è preferibile che Google indicizzi quelle più utili e de-indicizzare quelle meno significative così da risparmiare risorse e crawl budget. 

Sempre in tema indicizzazione, Tomek Rudzki, Head of R&D, ha sottolineato quelle che sono le cause principali che creano problematiche in questo senso.

  • pagine scansionate ma non indicizzate da Google: in questa situazione quello che dobbiamo fare è intervenire sui contenuti, migliorandone le qualità;
  • contenuti duplicati: in questo caso Google vede la pagina uguale rispetto a una già presente online e decide di non indicizzarla;
  • pagine scoperte ma non attualmente indicizzate: in questo caso Google non si è minimamente interessato a indicizzare la pagina, pur sapendo che esiste. Per sveltire il processo di indicizzazione, Tomek suggerisce di migliorare la link building interna verso questo contenuto. A mio avviso un altro ottimo metodo è quello di richiederne l’indicizzazione tramite Search Console. 

Csaba Szabo, SEO Manager, ha raccontato invece uno strano caso che gli è capitato di affrontare su un sito di offerte di lavoro: Google che premia in termini di posizionamento una pagina dei risultati di ricerca anziché quella di categoria.

La peculiarità riscontrata è che la pagina di categoria risultava indicizzata, ma non registrava traffico organico. Dopo un attento confronto tra le 2 pagine, si è reso conto che nella pagina dei risultati di ricerca comparivano più offerte di lavoro rispetto a quella di categoria e che la parola chiave d’interesse era presente il triplo delle volte, declinata nei vari tag <h2> presenti. Ha anche riscontrato che a livello di contenuti la pagina dei risultati di ricerca rispondeva in maniera migliore alle esigenze degli utenti in target ed ecco quindi spiegato l’arcano. 

Questo case è stato interessante perché in quanto SEO Specialist mi rendo conto che a volte ci affliggiamo nella ricerca di soluzioni e stratagemmi, quando questa è praticamente sotto i nostri occhi. Non dimentichiamoci che Google premia sempre (o quasi) i siti che offrono un reale beneficio all’utente e che soddisfano le sue necessità.

Ecco i link delle slide:

Le potenzialità dello strumento DevTools di Chrome

Nonostante sia uno strumento disponibile ormai da molto tempo, sembra che al BrightonSEO ne abbiano scoperto le potenzialità all’improvviso! Tant’è vero che ci sono stati almeno 3 o 4 speech dedicati a questo argomento. 

Apri un sito web con Google Chrome, premi in contemporanea i tasti CTRL - SHIFT - I su sistemi Windows o Command - Option - I su sistemi iOS e la magia è fatta. Chris Johnson, Jamie Alberico e Rachel Anderson hanno spiegato che la barra di strumenti che compare offre molteplici funzioni per capire come un sito è creato, come performa e quali sono gli eventuali problemi. Con DevTool si fanno tante cose: dall'emulazione dell'esperienza di navigazione su vari device (iPad, diversi modelli di iPhone, Pixel, Galaxy Fold e molto altro) alla misurazione delle performance con il pannello di Lighthouse. Una funzione interessante è quella che permette di simulare la navigazione con una connessione lenta e con una connessione veloce: lo si fa accedendo dal menù a tendina "Throttling".

Tramite DevTool è possibile sincerarsi del livello di sicurezza di un sito web, controllando la validità del certificato HTTPS e se sono presenti dei contenuti misti tra HTTPS e HTTP. 

DevTools ci viene in soccorso anche per misurare i Core Web Vitals, fondamentali in vista dell'imminente Update dell'algoritmo di Google. Un esempio è rappresentato dalla possibilità di individuare JavaScript e script inutilizzati e la cui eliminazione potrebbe velocizzare le performance di caricamento. 

Ecco i link per dare un'occhiata alle slide:

Non solo SEO: qualche consiglio sugli e-Commerce

Ci sono stati 2 interventi dedicati agli e-Commerce che mi sono piaciuti! Il primo di Luke Carty, e-Commerce Growth Consultant, che ha elencato 9 consigli per migliorare la User Experience e la SEO dei negozi online. In particolare si è soffermato su:

  • ottimizzazione della ricerca interna del sito, funzionalità usata spesso dagli utenti e sulla quale non si presta mai sufficiente attenzione in fase di progettazione e sviluppo. Si può partire con un’analisi dei dati di Google Analytics per individuare le ricerche più comuni effettuate sul sito; 
  • l’importanza di chiedere feedback e opinioni dopo che un utente ha completato l’acquisto;
  • la possibilità di acquistare senza account, obbligo che spesso scoraggia le persone dal completare l’acquisto;
  • inserire le FAQ su politiche di reso o tempi di spedizione in ogni pagina prodotto, così da facilitare la vita dell’utente.

Chris Long, e-Commerce Specialist, si è invece dedicato alla SEO per Shopify. In agenzia non abbiamo mai usato questo CMS per la realizzazione di e-Commerce, ma visto che il suo impiego è sempre più diffuso, avere qualche nozione base è sempre una buona idea!

Ecco cosa è importante sapere su Shopify:

  • non permette di intervenire sul file robots.txt, sulla struttura delle URL e sugli accessi ai log del server. un limite abbastanza grosso!
  • ogni pagina prodotto ha 2 URL (/product/nome-prodotto e /collections/nome-categoria/products/nome-prodotto) che genera ovviamente contenuti duplicati;
  • per implementare un redirect 301, è necessario cancellare prima la pagina che si vuole reindirizzare, quindi è bene essere molto sicuri di quello che si sta per fare.

Ecco il link delle slide:

Sperando di rivedersi dal vivo, BrightonSEO si conferma nuovamente come un'ottima rassegna per migliorare tante conoscenze e scoprire aspetti nuovi sul mondo della SEO. 

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Susanna Naldi

Seo Specialist

Premetto che le biografie non sono il mio forte e che ammiro chi, in poche decine di parole, riesce a dare una descrizione di sé arguta e a farti pensare "Cavolo, vorrei saper scrivere così anch'io!". Sono un po' timida e vado d'accordo con ...