Cosa abbiamo imparato sul design system a Config 2022

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Salvatore Chiarenza
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Corinna Stacchini
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I design system sono potenti ma non sostituiscono il lavoro di chi fa design.

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Il 10 e l’11 maggio 2022 si è tenuto Config, la conferenza annuale organizzata da Figma. L’evento è stato gigantesco: è durato 24 ore, con più di 65 talks e centinaia di speaker da più di 20 paesi. I talk sono stati tutti registrati e sono tutti disponibili sul sito.

Screenshot della homepage di Config 2022

Noi del team product ne abbiamo visti alcuni e ne abbiamo selezionati due che ci hanno colpito in particolare. Li abbiamo scelti perché ci danno entrambi alcune idee interessanti sui design system e su come utilizzarli per migliorare il processo di progettazione.

Cosa intendiamo per design system?

Ma aspetta un attimo. Se sai cos’è un design system e sai già cos’è Figma, puoi saltare questo paragrafo. 

Se invece non sai cos’è un design system ti basti sapere che il termine design system indica una raccolta coerente di soluzioni di design e pratiche condivise, creata con l’obiettivo di supportare la purpose di un prodotto. 

Si tratta di un approccio centralizzato al design di interfacce che ha diversi vantaggi:

  • permette di creare un’esperienza coerente e uniforme in tutti i punti di contatto con un prodotto
  • velocizza il processo di sviluppo perché fornisce soluzioni già pronte a problemi comuni
  • rafforza il branding di un prodotto perché crea un sistema coerente

Per approfondire l’argomento, puoi partire dall’articolo Design Systems 101 di NN/Group e se hai più tempo, dal libro Design Systems di Alla Kholmatova, che spiega tutto quello che c’è da sapere.

Adesso, veniamo ai talk.

I talk di Config 2022 sul design system

A Config 2022 la track sul design system ha tantissimi talk. Noi abbiamo selezionato questi due:

  • Design System are Flawed di José Torre, sui rischi dell’usare un design system e su come evitarli
  • UX Writers Need Design Systems, Too! di Pinda Phisitbutra, che suggerisce alcune tecniche su Figma per creare un design system anche per i microcopy

Design System are Flawed di José Torre

Torre fa parte del team che ha creato e gestisce Polaris, il design system di Shopify. Basandosi sulla sua esperienza a Shopify, il suo talk fa il punto su alcuni rischi connessi all’uso di un design system e propone soluzioni per evitarli.

Secondo Torre i design system hanno un problema di fondo. I loro punti di forza, se sfruttati male, possono trasformarsi in punti di debolezza.

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Se infatti da un lato un design system permette di creare interfacce coerenti e uniformi, velocizza il processo di sviluppo grazie a soluzioni già pronte, permette a chi si occupa del design di concentrarsi su problemi di alto livello, dall’altro questi stessi vantaggi, rischiano di diventare scorciatoie per non fare il vero lavoro di design.

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Chi fa il designer deve sempre avere presente il problema al quale sta lavorando. Ogni interfaccia risponde a un bisogno di qualcuno. Un design system propone alcune soluzioni pronte, ma è uno strumento. Come ogni strumento serve a potenziare il lavoro dell’uomo, non a sostituirlo. Un design system per essere utilizzato bene, presuppone un lavoro di progettazione consapevole capace di scegliere la soluzione migliore tra quelle proposte dal design system.

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Questo però può voler dire mettere in questione il design system stesso quando non offre la soluzione migliore. Un design system è utile solo nella misura in cui funziona in produzione. E solo allora chi lo ha creato può rendersi conto se il sistema funziona oppure no. Bisogna mettere le persone che lo utilizzeranno in condizioni di intervenire per migliorarlo, in modo tale che risponda ai bisogni per cui è stato creato. In un certo senso, creare un design system è uno sforzo collettivo che coinvolge sia chi lo progetta sia chi lo usa.

Questo significa accettare che un design system è sempre, per forza di cose incompleto. Non fornisce tutte le risposte. Utilizzarlo significa anche trovarne i problemi e risolverli, in modo da renderlo sempre migliore.

UX Writers Need Design Systems, Too! di Pinda Phisitbutra

Nell’immaginario comune il design system è qualcosa che utilizza solo chi si occupa della forma dei bottoni nelle interfacce. Niente di più sbagliato: il design system, come ha evidenziato Torre, deve essere utilizzabile da tutto il team. Se facciamo un design system solo per chi si occupa di design, lo stiamo facendo male.

Questo può essere inteso anche in un altro senso: perché non utilizzare il design system anche per dare uniformità ai testi delle interfacce di un prodotto? Il tema del secondo talk di cui abbiamo scelto di parlare presenta alcune tecniche per creare un design system per lo UX writing.

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L’autrice Pinda Phisitbutra lavora come UX writer e service designer per SCB Tech X, azienda thailandese di consulenza digitale.

Phisitbutra parte dai vantaggi di avere un design system anche per i testi:

  • chi si occupa di UX Writing può avere un solo luogo in cui trovare tutti i testi
  • i testi hanno coerenza e uniformità in tutto il prodotto
  • diventa semplice trovare e consultare le varianti testuali per apportare eventuali modifiche

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Il sistema proposto dalla designer si basa sui components e sulle variants di Figma. Queste potenti funzionalità permettono di creare componenti riutilizzabili e pertanto si prestano bene alla creazione di un design system.

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Un punto interessante è dedicato all’organizzazione dei materiali. Uno dei problemi che un design system dovrebbe risolvere è la facilità di reperire le varianti di testo. Utilizzando gli strumenti organizzativi di Figma si può creare un sistema efficiente per reperire le informazioni.

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Infine un altro punto interessante è che si possono separare i testi dal visual design. Questo accorgimento permette di ottenere un design system flessibile e facile da mantenere.

Una miniera di aggiornamenti su Figma

Questi sono solo due dei tanti talk di Config 2022. Io, Michael, Elisa e Maicol non li abbiamo ancora visti tutti e dubito che lo faremo. Però sono tutti lì, per chi abbia tempo e voglia di guardarli tutti.

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Salvatore Chiarenza

UX Copywriter

Chiamatemi Salvatore. Qualche anno fa - non importa che io vi dica quanti - avendo pochi soldi in tasca e niente che particolarmente m'interessasse a terra, pensai di mettermi a navigare per un po', e di vedere così la parte acquea del mondo.