Perché i plugin per l’accessibilità sono (al momento) una risorsa utile solo per chi non ha disabilità

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Alice Bresci
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Elisa Del Maestro
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Questi prodotti sono sicuramente allettanti, ma hanno anche aperto un dibattito tra gli addetti ai lavori: migliorano davvero l’accessibilità o sono solo soluzioni per chi di disabilità non ne ha?

Plugin e accessibilità

Generalmente esistono due tipi di soluzioni proposte da questo tipo di servizi

- soluzioni temporanee 

- plugin permanenti.

Soluzioni temporanee 

Le soluzioni temporanee vengono solitamente usate come misura provvisoria per risolvere temporaneamente specifici problemi di accessibilità mentre per esempio sono in corso aggiornamenti. 

Plugin permanenti

I plugin permanenti sono un fenomeno più recente. A differenza delle soluzioni temporanee i plugin permanenti sono progettati per essere integrati stabilmente su un sito web o sull'app web inaccessibili. Esempi di plugin permanenti sono accessiBe, AudioEye, FACIL'iti.

Come funzionano i plugin per accessibilità?

Chi progetta questi prodotti afferma che sia possibile rendere accessibile un sito web in modo automatico. 

La maggior parte di questi plugin funziona seguendo questi meccanismi:

  • rileva alcuni difetti di accessibilità presenti sul sito e li corregge. Fondamentalmente vengono individuati alcuni errori presenti nel codice come la mancanza degli alt nelle immagini, cta senza etichetta e li corregge. La cosa interessante è che il codice appunto non viene toccato, è sufficiente inserire uno snippet di JavaScript nel sito.
  • viene inserito un menù o un widget dedicato sul sito al quale si può accedere cliccando sull’icona di una figura stilizzata che fa apparire una barra degli strumenti come si può vedere nell’esempio sottostante. Questo strumento dovrebbe dare agli utenti la possibilità di selezionare una modalità di visualizzazione personalizzata in base alle necessità personalizzando l’esperienza di navigazione (dimensioni del testo, contrasti, animazioni…)

Plugin accessibilità

Quali sono i vantaggi di utilizzare questi plugin di accessibilità?

Questi prodotti sono in genere commercializzati come un modo rapido per ottenere la conformità ed evitare di incorrere in problematiche legali causate da una scarsa accessibilità digitale. 
Sono solitamente soluzioni economiche che non implicano particolare effort da parte del team di sviluppo.

Quali sono i problemi di utilizzare questi plugin di accessibilità?

Rispetto ai vantaggi però al momento le problematiche che possono comportare sono maggiori.

C’è un dibattito tra gli addetti ai lavori sull’effettiva funzionalità di questi prodotti, vediamo quali sono le principali criticità riscontrate: 

dalle ricerche effettuate sembra che questi plugin siano in grado risolvere al massimo il 50% dei problemi di accessibilità perché in molti casi c’è comunque bisogno del supporto umano. Il controllo automatico individua ad esempio la mancanza degli alt nelle immagini, ma non riesce a fare un controllo qualitativo, quindi se l’alt è presente, ma non è corretto non riscontrerà il problema. 
Non mettono al riparo le aziende al 100% da azioni legali.
Potrebbero entrare in conflitto con le opzioni di visualizzazione già precedentemente impostate dagli utenti con disabilità.
I plugin permanenti non prevedono un percorso di formazione e questo vuol dire che designer e sviluppatori non acquisiscono competenze specifiche in materia.
Privacy e disabilità sono strettamente correlate. Ci sono molte preoccupazioni riguardo all'essere identificati come utenti di tecnologie assistive senza consenso. Alcuni prodotti plug-in permanenti non rivelano ciò che fanno con le informazioni che raccolgono, inclusa la vendita delle informazioni a terzi.
I plug-in permanenti eseguono un ulteriore "livello" di JavaScript sull'esperienza. Ciò rallenta un sito Web o un'app Web e, in casi estremi, può causare l'arresto anomalo dell'intero sistema. La possibilità di crash o di essere rallentato fino al punto di essere inutilizzabile aumenta sui dispositivi a bassa potenza.
I plugin non funzionano bene, se non per niente, per i dispositivi mobili
Le persone con disabilità usano come tutti i loro dispositivi mobili per navigare nei siti e, a meno che non venga applicata una forte personalizzazione, qualsiasi soluzione pronta all'uso molto probabilmente non sarà funzionale.

Le persone non sono un problema da risolvere: cosa si intende per abilismo?

L’abilismmo è una forma di discriminazione più o meno consapevole verso tutte quelle persone che hanno delle disabilità. Questo concetto presuppone che tutte le persone abbiano un corpo abile. Le decisioni in tal senso vengono prese in base a stereotipi validi fino a che non si viene toccati direttamente dall’esperienza dell’inabilità.

L’abilismo è un problema prevalente nella società. Per questo motivo, ci sono molti malintesi sulla disabilità e su come si interseca con le esperienze digitali. I plugin permanenti tentano spesso di capitalizzare su questo.

I plug-in permanenti vengono spesso venduti ai product manager e ai dipendenti decisionali di alto livello come "soluzione istantanea" ai problemi di accessibilità. Usano la minaccia di una causa legale come fattore convincente. Questo fa sì che l’esperienza venga inquadrata come prevenzione del rischio e non come un modo per garantire un accesso inclusivo e non discriminatorio.

La Federation of the Blind come riporta Forbes ha persino vietato il più grande e famoso, AccessiBe, dalla sua convention nel 2021. Nella loro dichiarazione, "il Consiglio di amministrazione ha esaminato le pratiche commerciali di AccessiBe su sollecitazione dei membri che hanno ricercato e interagito con l'azienda, e il Consiglio ritiene che accessiBe si impegni attualmente in comportamenti dannosi per l'avanzamento dei non vedenti nella società". 

Secondo il rapporto ADA Digital Accessibility Lawsuit del 2021 di UsableNet, oltre 400 azioni legali sono state intentate contro aziende che utilizzano widget o plugin affermando che "queste soluzioni non fanno nulla per rendere un sito Web più accessibile ai non vedenti".

Conclusioni

Al momento i plugin per l’accessibilità sono più uno strumento “utile” a chi di disabilità non ne ha, ma vuole tutelarsi in modo veloce ed economico. 

Queste soluzioni possono essere adottate come misure temporanee, ma la scelta migliore resta il lavoro umano e affidarsi a un team di esperti che riesca a interpretare e risolvere le problematiche di accessibilità in modo funzionale e duraturo senza creare sovrapposizioni.

Le azioni funzionali che tendono a rendere i siti davvero accessibili sono:


Informarsi sulle disabilità e su come funziona la tecnologia assistiva.
Controllare se il proprio sito web o app web ha problemi di accessibilità.
Seguire un percorso di formazione che metta in grado un team di lavorare e collaborare per migliorare l’accessibilità del sito.
Incorporare le persone disabili nel processo di creazione del prodotto.
Testare molto bene il prodotto su diversi dispositivi. 
Eseguire verifiche per garantire che tutti i problemi siano stati corretti correttamente.

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Alice Bresci

UX Copywriter

Dopo aver frequentato la Facoltà di Lettere e rimandato il più possibile la risposta alla domanda “cosa vuoi fare nella vita?”, ho scoperto che per fortuna esistono lavori che ti permettono di cambiare all'infinito. Mi piace leggere, ...