Inclusività digitale: perché l’accessibilità dei siti web interessa tutti

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Alice Bresci
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Corinna Stacchini
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L’Italia recepisce la direttiva europea sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi informatici

Lo scorso Maggio il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di decreto legislativo a proposito della Direttiva Europea sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi web, ovvero l’European Accessibility Act.

La direttiva impone alle organizzazioni del settore pubblico di applicare ai loro siti e agli strumenti online la norma europea EN 301 549 basata sulle linee guida per l'accessibilità elaborate dal Consorzio mondiale del Web (W3C)

Secondo queste linee guida tutti i siti web ufficiali delle istituzioni dell’UE dovrebbero diventare accessibili e comprensibili dal più ampio numero di persone possibile.

L’obiettivo del Parlamento Europeo è quello di eliminare la disparità di accesso alle informazioni da parte degli utenti quali che siano le loro condizioni fisiche e indipendentemente dal dispositivo o dal software che utilizzano, affinché tutti possano avvalersi dei servizi e degli strumenti messi a disposizione.

«Con l’approvazione dell’Accessibility Act – ha commentato la ministra per le Disabilità Erika Stefani –, i servizi e i prodotti informatici, come cellulari, e-book, le biglietterie elettroniche in stazioni e aeroporti, i bancomat dovranno rispettare determinati requisiti per essere accessibili a tutti. Si tratta di un’evoluzione in termini di inclusione delle persone con disabilità, che non devono incontrare barriere alla comunicazione ed essere autonome nella vita di tutti i giorni».

Cosa si intende per accessibilità del web? 

Rendere il web accessibile a tutti vuol dire assicurare al maggior numero di persone, quali che siano le loro capacità, la possibilità di accedere a servizi, prodotti e informazioni disponibili in rete indipendentemente dal dispositivo che utilizzano e dalle condizioni, momentanee o permanenti, in cui si trovano. 

I contenuti creati secondo questo orientamento dovrebbero rispettare i quattro principi dell'accessibilità del web, ovvero:

  • Comprensibilità: linguaggio chiaro e semplice, interfacce coerenti e lineari che possano favorire la comprensione del contenuto.
  • Percepibilità: almeno uno dei sensi dell’utente deve riuscire a percepire il contenuto. Per esempio se le immagini hanno gli alt anche una persona ipovedente le può leggere.
  • Utilizzabilità: il contenuto deve poter essere accessibile da più strumenti. 
  • Solidità: i siti e le app dovrebbero funzionare correttamente su diversi dispositivi, browser e piattaforme.

Dovrebbe inoltre essere possibile:

  • ingrandire senza problemi fino al 300% gran parte del sito,
  • navigare gran parte del sito utilizzando solo la tastiera,
  • navigare gran parte del sito utilizzando tecnologie assistive quali un lettore video o una lente d'ingrandimento.

L’inclusività digitale riguarda tutti

Le disabilità non sono un tema di nicchia: basti pensare per esempio a possibili problematiche alla vista, alla difficoltà che può essere anche solo temporanea di utilizzare una mano, alla necessità di lavorare fuori da un ufficio e quindi in un  luogo non attrezzato, per capire quanto può essere comune e frequente ritrovarsi in una situazione per cui abbiamo bisogno di spazi digitali accessibili e facilmente fruibili.

Non sempre tra l’altro le situazioni in cui ci troviamo sono prevedibili: la pandemia ci ha insegnato quanto il ruolo del digitale sia importante per garantire continuità di servizi e possibilità di accedere a risorse importanti alla maggior parte delle persone. 

Quali sono gli errori di accessibilità più frequenti che si riscontrano sul web?

Spesso l’inizio della progettazione di uno spazio digitale parte da idee estetiche e logiche commerciali ed è corretto, ma quello che sicuramente non deve mancare è l’attenzione a come le persone riusciranno a fruire del servizio o del prodotto proposto incontrando il minor numero di ostacoli possibili. 

Capita talvolta che non vengano valutati degli aspetti molto importanti, ecco alcuni errori in cui si può incorrere:

  • una combinazione dei contrasti errata che può rendere i contenuti poco leggibili e poco fruibili,
  • link, cta, non messi in evidenza rispetto al resto del testo,
  • immagini senza gli alt,
  • input non correttamente associati alle rispettive etichette,
  • focus non visibili,
  • captcha basati su un solo canale sensoriale.

Molti aspetti che riguardano l’accessibilità peraltro, come per esempio la scelta dei giusti contrasti per favorire la lettura di un contenuto, riguardano in modo trasversale tutti gli utenti, indipendentemente dalla presenza di disabilità o meno. 

Un approccio SEO-oriented verso l’accessibilità 

Può sembrare strano, ma SEO e accessibilità hanno molti punti in comune. 

Spesso infatti si pensa alle pratiche SEO come a un fitto reticolo di tecnicismi che parlano il browseriano e praticano la religione googlenista, ma nella realtà dei fatti, tutte queste azioni hanno l’unico e solo obiettivo di facilitare le cose per utenti e permettere loro di raggiungere in modo veloce e chiaro quello che stanno cercando. 

Proprio per questo motivo alcune accortezze che sono necessarie per rendere i siti web accessibili, come la presenza degli alt nelle immagini, la velocità di caricamento del sito, l’utilizzo di un linguaggio chiaro e coerente, sono già da tempo presenti nel nostro iter di progettazione e le stiamo integrando costantemente perché ormai è indispensabile che l’usabilità abbia un ruolo prioritario in ogni progetto.

Sia ben chiaro, anche a noi piacciono tantissimo le figate, tutte quelle cose non si erano mai viste e le innovazioni estetiche, ma un ambiente digitale non usabile è un non-ambiente che può avere (forse) degli scopi puramente estetici (e qui entriamo in un’altra dimensione), ma sicuramente non pratici. 

Inoltre accessibile non significa insignificante o poco attrattivo, anzi, spesso il design ci insegna di quanto la linearità e l’essenzialità siano elementi assolutamente interessanti e apprezzati.

Alcune buone pratiche di accessibilità 

Quali sono alcune buone pratiche da tenere in mente quando si progetta un sito web per favorire l’accessibilità?

  • Usare un linguaggio chiaro e semplice (che non è sinonimo di piatto e banale),
  • fare in modo che le CTA e i link siano ben visibili e individuabili nel testo,
  • utilizzare il testo allineato a sinistra per le lingue che si leggono da sinistra verso destra e allineato a destra per le lingue che si leggono da destra verso sinistra,
  • utilizzare un linguaggio HTML comprensibile da tutti i browser, 
  • utilizzare titoli chiari e descrittivi che introducono l’argomento principale del contenuto,
  • abilitare sempre lo zoom per le persone che hanno bisogno di ingrandire il testo.

In conclusione 

Sempre di più anche da parte delle istituzioni sta maturando la consapevolezza di quanto il web abbia un ruolo di prim’ordine nella quotidianità delle persone e di quanto questo strumento debba essere messo a disposizione di tutti. 

Il nostro ruolo è quello di guidare i nostri clienti nell’importante transizione verso prodotti web inclusivi e accessibili a tutti senza per questo perdere di vista gli obiettivi di un progetto e senza rinunciare all’aspetto estetico e interessante di ogni lavoro. 

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Alice Bresci

UX Copywriter

Dopo aver frequentato la Facoltà di Lettere e rimandato il più possibile la risposta alla domanda “cosa vuoi fare nella vita?”, ho scoperto che per fortuna esistono lavori che ti permettono di cambiare all'infinito. Mi piace leggere, ...