SERP: la tua arma segreta per la SEO

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Federico Diana
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Lisa Vitaloni
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La SERP svela competitor nascosti, chiarisce l'intento di ricerca e offre spunti SEO per migliorare il ranking.

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Analizzare la SERP in modo efficace ci consente infatti di conoscere meglio i veri competitor del nostro sito e il contesto del mercato online. Possiamo individuare punti di forza e debolezza delle pagine che dominano le prime posizioni, nonché il livello di competitività delle parole chiave che ci interessano​. Da ogni SERP possiamo inoltre dedurre l’intento di ricerca degli utenti, scoprire nuove idee per i contenuti e persino identificare opportunità nascoste da sfruttare. In questo articolo vedremo come trasformare l’analisi della SERP in un potente alleato per migliorare la SEO, con esempi concreti tratti dall’esperienza sul campo.

Scoprire i veri competitor grazie alla SERP

La SERP può riservare sorprese sui competitor; spesso crediamo di conoscere già i nostri rivali, ma Google mette in luce “avversari” inattesi. Guardando i risultati organici per le nostre parole chiave target, potremmo scoprire siti inaspettati che competono per l’attenzione del nostro stesso pubblico.

Un’analisi attenta dei primi risultati ci permette di comprendere quali tipi di contenuti Google sta premiando e quali siti stanno realmente conquistando spazio per quelle query. Non di rado, i veri competitor di ricerca non coincidono con i competitor di business che avevamo in mente o che ci ha indicato il cliente. Per esperienza personale spesso le aziende scoprono che in organico competono con un insieme di siti sorprendente, diverso dai soliti rivali di mercato​. In pratica, potremmo perdere traffico prezioso a favore di questi concorrenti “nascosti” senza nemmeno accorgercene​.

Analizzare i primi risultati per comprendere i contenuti che Google premia

La SERP ci offre subito un feedback chiaro: quali contenuti e approcci Google considera più pertinenti per una data ricerca. Analizzando i primi risultati, possiamo farci un’idea di cosa esattamente Google “vuole” vedere. Ad esempio, i primi 3-5 risultati sono tutti articoli informativi? Oppure c’è un mix di guide, video e pagine prodotto? Queste indicazioni valgono oro, perché mostrano la direzione in cui dobbiamo muoverci.

Ecco alcuni aspetti da osservare attentamente nei risultati top della SERP:

  • Tipologia di contenuto: sono blog post, schede prodotto, video YouTube, forum di discussione? Identificare il tipo di contenuto predominante aiuta a capire qual è il formato che Google ritiene migliore per soddisfare quella query.
  • Tono e approfondimento: i risultati di punta offrono guide approfondite o risposte rapide e concise? Ad esempio, se la SERP premia articoli lunghi e dettagliati, probabilmente dovremo creare un contenuto di qualità equivalente o superiore in termini di approfondimento.

In breve, studiare ciò che fanno le pagine in prima posizione equivale a sbirciare la “correzione” dell’esame SEO: quelle pagine hanno superato il test di Google e soddisfatto l’intento dell’utente, quindi dobbiamo prenderle a modello​. Strumenti avanzati di analisi SERP possono aiutarci in questo compito, ma anche manualmente possiamo trarre insight preziosi. Ad esempio, possiamo individuare quali tipi di contenuti Google favorisce per la nostra keyword (guide passo-passo, liste, infografiche, ecc.) e regolare di conseguenza la nostra strategia​.

Un esempio pratico per capire meglio

Ottimizzando un e-commerce di attrezzatura sportiva ci possiamo accorgere che un blog di viaggi domina la SERP per una nostra keyword chiave (“migliori zaini da trekking”). Non è un concorrente diretto, ma grazie all’analisi della SERP l’abbiamo individuato e migliorato la nostra pagina aggiungendo consigli pratici e risposte alle FAQ come quelle dell’articolo trovato.

Decifrare l’intento di ricerca per migliorare i contenuti

Un altro enorme vantaggio dello studio della SERP è la possibilità di decifrare l’intento di ricerca che si cela dietro ogni query. Google si sforza costantemente di interpretare cosa l’utente sta realmente cercando, e adegua i risultati di conseguenza. Per noi SEO, capire l’intento di ricerca è fondamentale: se il nostro contenuto non è allineato con ciò che l’utente vuole trovare, difficilmente otterremo un buon ranking.

Il ruolo dell’intento di ricerca nella SEO oggi è centrale. Google ha dichiarato esplicitamente che soddisfare l’intento dell’utente è il suo obiettivo numero uno​. In pratica, anche con tutti gli accorgimenti SEO tecnici e i backlink del mondo, se una pagina non risponde davvero a ciò che l’utente aveva in mente quando ha digitato quella query, Google esiterà a proporla. Le linee guida di qualità di Google insistono molto su questo concetto e, di fatto, se il tuo contenuto non soddisfa l’intento di ricerca 
non merita le prime posizioni​.

Ma come facciamo, in concreto, a capire quale sia l’intento dietro una keyword? Anche in questo caso, la SERP viene in nostro aiuto. Osservando la tipologia di risultati che emergono, possiamo dedurre molto sulle intenzioni degli utenti. Ad esempio, se la SERP restituisce soprattutto guide o articoli informativi, l’intento è di tipo informativo; se invece dominano schede prodotto e prezzi, l’intento sarà commerciale/trasnazionale. La presenza di molti forum o Q&A indica un intento legato a domande specifiche, mentre le mappe e i risultati locali suggeriscono un intento locale.

Caso pratico: adattare il contenuto e raddoppiare il traffico

Ad esempio, Brian Dean di Backlinko aveva un articolo bloccato in seconda pagina perché non rispondeva all’intento degli utenti: trattava solo una strategia SEO specifica, mentre chi cercava "SEO strategy" voleva una panoramica completa. Brian lo riscrisse allineandolo all’intento di ricerca e in breve tempo quella pagina balzò dal fondo al featured snippet, con un incremento di traffico organico enorme​.

Questo esempio insegna una lezione fondamentale: quando c’è discrepanza tra ciò che offriamo e ciò che l’utente vuole, Google se ne accorge e ci “relega” in posizioni poco visibili. Al contrario, se dimostriamo di avere il contenuto più pertinente e utile per quella ricerca, abbiamo molte più chance di scalare la SERP. Quindi, prima di premere “Pubblica” sul prossimo articolo, vale la pena dare un’occhiata critica alla SERP e assicurarsi che stiamo centrando in pieno l’intento dell’utente.

Sfruttare le opportunità nascoste nella SERP

Oltre a fornire indicazioni sui competitor e sull’intento di ricerca, la SERP ci mette sotto gli occhi una serie di opportunità nascoste pronte per essere colte. Google arricchisce sempre di più la pagina dei risultati con elementi extra (i cosiddetti SERP features) come snippet in primo piano, box di domande correlate, immagini, mappe, video e altro. Per un SEO attento, questi elementi non sono solo “abbellimenti”, ma rappresentano occasioni per guadagnare visibilità aggiuntiva.

Come usare le domande correlate per generare nuove idee
Quante volte, cercando qualcosa su Google, ti sei imbattuto nel riquadro "Le persone hanno chiesto anche..."? Questo box, noto come People Also Ask (PAA), contiene una serie di domande correlate alla query iniziale, ciascuna espandibile con una risposta breve. Dal punto di vista SEO, le PAA sono una miniera d’oro: ci rivelano in tempo reale quali altre curiosità o esigenze hanno gli utenti in relazione a quell’argomento.

Possiamo sfruttare le domande correlate in due modi principali. Primo, integrandole nei nostri contenuti esistenti. Se stiamo ottimizzando una pagina, dare un’occhiata alle PAA associate alla nostra keyword può farci scoprire sottotemi o dettagli che non avevamo coperto. Inserendo nel nostro articolo le risposte a quelle domande, lo rendiamo più completo e utile, aumentando le chance che Google lo consideri pertinente (magari abbastanza da inserirlo proprio in un box risposta!). Secondo, le PAA sono ottime fonti di ispirazione per nuovi contenuti: ogni domanda può diventare il titolo di un nuovo post sul blog o di una sezione FAQ sul sito.

In breve: ogni volta che trovi un box “Le persone chiedono anche…”, prendilo come un consiglio gratuito di Google su cosa potresti aggiungere al tuo sito. Spesso, queste idee extra fanno la differenza tra un contenuto mediocre e uno che intercetta davvero tutte le domande degli utenti.

I dettagli extra della SERP: featured snippet, immagini, mappe e altro

Inoltre, la SERP moderna è ricca di risultati avanzati (SERP features) come snippet in primo piano, immagini o mappe locali. Questi elementi rappresentano opportunità aggiuntive: possiamo ottimizzare i nostri contenuti per conquistarli, ad esempio fornendo risposte concise per ottenere un featured snippet​, inserendo immagini con alt text descrittivi per apparire nel carosello immagini​, o curando la scheda Google Business Profile per entrare nel pack delle mappe​.

Conclusione

La SERP può diventare il nostro consulente SEO personale. Invece di guardarla solo come una "pagella" del nostro operato, cerchiamo di considerarla una fonte continua di insight. Abbiamo visto come la SERP possa aiutarci a:

  • Identificare competitor nascosti: siti che magari non consideriamo concorrenti diretti ma che in SERP ci sottraggono visibilità. Analizzandoli e imparando dai loro punti di forza possiamo colmare le nostre lacune​.
  • Allineare l’intento di ricerca: ogni query ha uno scopo preciso, e i risultati in pagina ce lo rivelano. Soddisfare quell’intento è cruciale per piacere a Google​. Adeguando i contenuti si ottengono miglioramenti notevoli in ranking e traffico​.
  • Sfruttare le SERP features: dagli snippet alle domande correlate, fino a immagini e mappe: ogni elemento extra è un’opportunità da cogliere. Ad esempio, rispondere alle PAA nei testi, ottimizzare un paragrafo per il featured snippet o curare la SEO locale per apparire nel Map Pack sono tattiche che derivano direttamente dall’osservazione della SERP​.

In definitiva, la prossima volta che lavori su una parola chiave analizza a fondo la pagina dei risultati: mettiti nei panni dell’utente e guarda cosa appare e cosa attira la sua attenzione. Questa prospettiva ti aiuterà a trovare nuove idee per rendere la tua strategia SEO più efficace.

Per approfondire

Backlinko (Brian Dean) – Search Intent and SEO: A Complete Guide (importanza di soddisfare l’intento e case study di riallineamento dei contenuti)​

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Federico Diana

SEO Specialist

La mia persona è come il mio comodino: quando va bene ci sono 4-5 libri in ordine sparso con nessuna relazione gli uni con gli altri, né di genere, né di lingua, né di autore. Sono il riflesso dei personaggi che creo nei videogiochi. ...