Per ottenere risultati efficaci, sia dalle IA che dalle nostre campagne e dal team, serve un approccio strategico e i principi che governano un buon Prompt Engineering – l'arte di dialogare con l'IA – offrono parallelismi e nozioni base per chiunque definisca ed esegua una strategia di marketing e comunicazione.
La nostra interazione con l'intelligenza artificiale, in particolare attraverso il prompt engineering, ci costringe a essere precisi, chiari e contestuali. Questa disciplina mi ha portato a fare una riflessione su quanto la nostra comunicazione quotidiana - quella tra esseri umani - sia invece vaga, ambigua e priva di contesto esplicito. Imparare a "istruire" efficacemente un'IA può quindi diventare una palestra metaforica per migliorare le nostre capacità comunicative e interpersonali. Richiedere chiarezza negli obiettivi, fornire il giusto contesto, scegliere le "tecniche" di comunicazione più appropriate per l'interlocutore e iterare sul feedback ricevuto sono principi universali che valgono tanto per un LLM quanto per un collega, un cliente o un team.
Forse, la vera rivoluzione dell'IA non sarà solo la sua capacità di generare risposte, contenuti analisi ma anche la sua capacità di farci riflettere su come comunichiamo e collaboriamo a un livello più profondo.
Ma sto divagando, questa è un’altra storia. In questo articolo voglio invece concentrarmi sull’esplorare le connessioni tra il prompt engineering e le strategie di marketing e comunicazione.
Chiarezza degli obiettivi VS specificità del prompt
Un prompt vago produce risultati generici o errati da un'IA. Allo stesso modo, una strategia digitale senza obiettivi chiari, misurabili e specifici (KPI definiti, target audience precisa, call-to-action nette) è destinata a disperdere risorse e fallire. La precisione richiesta per "istruire" un Large Language Model (LLM) sulla task da svolgere, sul formato desiderato e sullo scopo finale è la stessa necessaria per definire cosa si vuole ottenere da una campagna SEO, da un'iniziativa di content marketing o da un'attività di social media marketing, seguendo i principi SMART degli obiettivi. L'ambiguità è nemica dell'efficacia, in entrambi i casi.
Analisi del contesto digitale VS contextual prompting
Fornire contesto a un'IA è fondamentale per ottenere risposte pertinenti e informate. Parallelamente, nessuna strategia digitale può avere successo senza una profonda comprensione del contesto:
- analisi di mercato approfondite;
- creazione di buyer personas dettagliate;
- studio dei competitor;
- comprensione del comportamento e delle esigenze del target online;
- consapevolezza delle tendenze tecnologiche e culturali.
Come un prompt decontestualizzato produce output irrilevanti, così una strategia digitale priva di una solida analisi del contesto rischia di essere inefficace o addirittura controproducente.
Selezione di canali/strumenti digitali VS scelta della tecnica/ruolo nel prompt
Nel Prompt Engineering si sceglie la tecnica più adatta (Role Prompting per simulare un esperto, Chain of Thought per problemi complessi, ecc.) in base all'obiettivo. Questo rispecchia direttamente la necessità, in una strategia digitale, di selezionare i canali (Social Media, SEO, Email Marketing...), le piattaforme (scegliere tra Instagram, TikTok, LinkedIn; quale CRM; quale CMS) e gli strumenti tecnologici più idonei per raggiungere specifici obiettivi e segmenti di pubblico.
Usare lo strumento sbagliato o il canale errato equivale a dare un prompt inadeguato: uno spreco di risorse.
Ottimizzazione continua nel digitale VS iterazione nel prompting
Raramente il primo prompt è perfetto. Il Prompt Engineering è un processo iterativo di "tinkering": si prova, si analizza l'output, si modifica il prompt. Questa è l'essenza stessa dell'operatività nella strategia digitale: l'A/B testing sulle landing page, l'analisi delle performance delle campagne (analytics), l'ottimizzazione SEO on-page e off-page, l'adattamento dei contenuti in base ai feedback degli utenti. Il ciclo "testa-misura-impara-adatta", che richiama i principi dell'Agile Marketing e del ciclo PDCA (Plan-Do-Check-Act), è fondamentale tanto per affinare un prompt quanto per massimizzare il ROI di un'iniziativa digitale.
Definizione delle metriche di successo VS configurazione dell'output
Nel Prompt Engineering si possono definire parametri per l'output (lunghezza, stile, formato). Questo corrisponde, nella strategia digitale, alla necessità di definire ex-ante cosa significhi "successo" attraverso metriche specifiche e misurabili (KPI):
- tassi di conversione;
- tempo di permanenza sul sito;
- tasso di engagement;
- lead generation;
- costo per acquisizione (CPA);
- ritorno sull'investimento pubblicitario (ROAS).
Senza una chiara definizione dell'output desiderato e delle metriche per valutarlo, è impossibile giudicare l'efficacia sia di un prompt sia di una strategia digitale.
Agilità nell'Ecosistema Digitale VS adattamento ai modelli AI
I modelli di IA evolvono, richiedendo l'adeguamento dei prompt.
L'ecosistema digitale è in perenne mutamento: dagli aggiornamenti degli algoritmi (es. Core Web Vitals di Google), alle nuove normative sulla privacy (es. GDPR/CCPA), all'emergere di nuove piattaforme (es. TikTok, Threads) e tecnologie. Una strategia digitale efficace, proprio come un set di prompt ben mantenuto, deve essere intrinsecamente agile e pronta ad adattarsi rapidamente per rimanere pertinente e performante. E la rigidità porta all'obsolescenza.
Dulcis in fundo..
Questa riflessione è stata buttata giù dopo un brainstorming con Gemini - of course! Ma cosa emerge?
👉 Le lezioni che impariamo dialogando con le intelligenze artificiali possono potenziare significativamente la nostra capacità di navigare la complessità del mondo digitale e di costruire strategie che portino risultati concreti. Ecco perché adesso qualcosa condividerò con te qualcosa di pratico, impavido lettore arrivato fin qui!
Di seguito alcuni esempi di prompt base da utilizzare per le tue strategie di marketing e comunicazione, ottimizzati secondo le regole del prompt engeneering perchè - ripetiamolo ancora una volta - la chiave per un buon prompt non è solo la domanda, ma anche il contesto che fornisci e la specificità della tua richiesta.
Non aver paura di iterare: se la prima risposta non è perfetta modifica il prompt, aggiungi dettagli o chiedi chiarimenti, proprio come faresti in una conversazione umana.
Definizione degli obiettivi e della vision
- Prompt 1:
"Ho un'azienda che vende prodotti artigianali di lusso online. Il mio obiettivo generale è 'aumentare la consapevolezza del brand e le vendite'. Trasforma questo obiettivo generico in 3-5 obiettivi SMART (Specific, Misurable, Achievable, Relevant, Time-bound) per i prossimi 6 mesi. Per ogni obiettivo, suggerisci almeno 2 KPI misurabili."
- Prompt 1 ottimizzato:
“Agisci come un business strategist. Ho un'azienda che vende prodotti artigianali di lusso online. Il mio obiettivo generico è: "aumentare la consapevolezza del brand e le vendite".
Trasforma questo obiettivo generico in 3-5 obiettivi SMART (Specific, Measurable, Achievable, Relevant, Time-bound) per i prossimi 6 mesi. Indica almeno 2 KPI misurabili, specificando come rilevarli (es. strumenti di analytics, survey, CRM). Output richiesto: elenco puntato diviso per obiettivo.”
- Prompt 2:
"Sono un'agenzia di viaggi specializzata in avventure sostenibili. Aiutami a definire la mia buyer persona principale. Includi dati demografici, psicografici, i suoi principali punti dolenti (pain points) legati ai viaggi e le sue aspirazioni, e come il mio brand può soddisfarle. Quali sono le 3-5 domande che questa persona si farebbe prima di prenotare un viaggio?"
- Prompt 2 ottimizzato:
"Agisci come un esperto di user research e brand strategy. Sono un’agenzia di viaggi specializzata in esperienze sostenibili.
Aiutami a definire una buyer persona principale, includendo:
- Età, genere, professione, area geografica.
- Valori, interessi, comportamento online.
- Pain points specifici legati ai viaggi (es. impatto ambientale, sicurezza, autenticità).
- Aspirazioni legate al viaggio.
- Come il mio brand può soddisfare queste esigenze.
Infine, elenca 3-5 domande chiave che questa persona si farebbe prima di prenotare.
Output richiesto: profilo dettagliato + elenco finale di domande."
Analisi del contesto e del mercato
Obiettivo: ottenere insight su mercato, competitor e trend.
- Prompt 3:
"Analizza il mercato delle app di meditazione in Italia. Identifica i 3-5 principali competitor, evidenziando i loro punti di forza e debolezza (es. pricing, funzionalità uniche, UX, strategia di marketing). Quali sono le opportunità non sfruttate o le nicchie che potrei considerare?"
- Prompt 3 ottimizzato:
"Agisci come un market analyst. Analizza il mercato delle app di meditazione in Italia.
Fornisci:
- I 3-5 principali competitor con breve descrizione.
- Per ciascuno, elenca:
- Punti di forza (es. pricing, user experience, community, contenuti esclusivi)
- Debolezze o aree migliorabili. - Elenca 3 opportunità di mercato o nicchie non ancora presidiate (es. target specifici, format innovativi, canali digitali).
Output richiesto: tabella o elenco strutturato."
- Prompt 4:
"Sono un e-commerce di abbigliamento sportivo. Quali sono i 3-5 trend emergenti nel marketing digitale e nel comportamento dei consumatori (es. social commerce, intelligenza artificiale, sostenibilità) che dovrei considerare per il prossimo anno? Come posso integrarli nella mia strategia per ottenere un vantaggio competitivo?"
- Prompt 4 ottimizzato:
"Agisci come un esperto di digital marketing & trend analysis. Sono un e-commerce di abbigliamento sportivo.
Identifica 3-5 trend emergenti nel marketing digitale e nel comportamento dei consumatori (con focus su sport, moda e tech).
Per ciascun trend:
Descrivi in cosa consiste e perché è rilevante.
Spiega come potrei integrarlo nella mia strategia per ottenere un vantaggio competitivo (con esempi concreti). Output richiesto: formato elenco numerato."